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Rapporto Rolex gen/fake

eberhard4

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1/2/19
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Una bella domanda davvero. Molto bella. Provo ad azzardare una risposta, come sempre assai verbosa, temo…..ma te la sei voluta tu. :D

Partiamo da lontano. L’orologio da polso nasce come orologio da donna. Gia’ Breguet nel 1812 aveva creato un bracciale orologio per Carolina Bonaparte, mentre il primo vero e proprio orologio da polso , un Patek datato 1868, era un modello da donna creato per la contessa Koscowicz.

E’ solo dalla fine della prima guerra mondiale che l’orologio da polso si afferma anche per l’uomo. E poiche’ esso e’ figlio del tasca, ne eredita i criteri di eccellenza, l’oro, la raffinatezza, la la sottigliezza…....

Ma paradossalmente la diffusione del polso uomo riceve la spinta decisiva da esigenze completamente diverse.

Nella prima guerra mondiale la tecnologia consente per la prima volta di disporre di artiglierie in grado di sparare oltre il campo visivo. Per questo motivo si rende necessario disporre di uno strumento per misurare il tempo, uno strumento da indossare agilmente (......non in tasca, perché’ si romperebbe subito) , che sia sempre sottocchio, di facile ed immediata lettura ed utilizzo, per consentire l'indispensabile coordinamento dei tempi tra gli ufficiali al fronte che danno il via all'attacco e gli artiglieri distanti chilometri che mica li vedono e sparano in base a calcoli matematici.

Senza tale coordinamento di tempi sarebbe inevitabile prendere a cannonate i propri soldati che stanno raggiungendo le trincee nemiche.

Quindi l’orologio da polso per uomo ha nel suo DNA una grossa contraddizione di base, e’ il figlio del lussuoso orologio gioiello ottocentesco, ma anche dell'esigenza bellica di uno strumento tecnico e funzionale, in grado di reggere usi professionali in condizioni disagevoli.

Fino ai primi anni ‘80 il primo mondo e’ prevalente sul secondo, ed in cima alla piramide dell’orologeria svizzera ci sono tre marchi, Patek, VC e PP che sono il top della classicita’.

E che non fanno, se non di sfuggita, orologi non tradizionali: e' ilc aso di AP , che realizza per disperazione il Royal Oak, commercializzato nel 1972 ma con una produzione annua prevista di solo mille pezzi per tutto il mondo.

Intorno alla piramide del classico ci sono pero’ due lune anomale, che viaggiano per conto loro, Cartier, per motivi che per adesso lasciamo in sospeso……….. e Rolex.

Rolex a partire dalla seconda meta’ degli anni ‘20 va a poco a poco acquisendo una forte identita' ed un ottimo prestigio perché’ riesce a risolvere i due problemi principali dell’orologio da polso, cioe’ la cassa stagna e la ricarica automatica. E non su piccole serie di nicchia ma su produzioni di grandi numeri.

Ma non solo: Rlx e’ infatti la pioniera nella pubblicizzazione dell’orologio, a cui applica criteri di marketing assai moderni per l’epoca, vedi le le vetrinette esposte dai concessionari , piene d’acqua con l’orologio immerso dentro che continua a funzionare...

[FONT=Arial, sans-serif]Addirittura, nella storia della pubblicita’ Rolex si e’ guadagnata di diritto un suo posto perché’ ha inventato il testimonial, quando, nel 1927, ha fatto attraversare la Manica da una nuotatrice con un Rlx al polso e poi ha fatto pubblicare sulla prima pagina del [/FONT]Daily Mail [FONT=Arial, sans-serif]un’inserzione a tutta pagina centrata sull’impresa della nuotatrice stessa, per veicolare in modo originale e creativo la notizia dell’ impermeabilità, per l’epoca strabiliante, del suo modello ostrica ( Oyster) [/FONT]

Insomma e’ Rlx che ha inventato l’orologio evento.

Pero’ lo stile Rlx, la cassa ostrica massiccia, la robustezza , il bracciale macho, la presenza di caratteristiche soprattutto finalizzate all’uso ( il Submariner ai tempi era per davvero l’orologio dei subacquei, il GMT era usato per davvero come strumento integrativo dai piloti PanAm ecc...…...) identifica bene il marchio ma lo relega ad un ruolo di tutto rispetto, si, ma assai particolare.

Insomma e’ l’ orologio per chi ama immaginarsi protagonista di uno stile di vita che oggi definiremmo no limit , ma non per l' avvocato, l'impiegato di banca, il medico o per il professore di lettere, che continuano a portare l’ Omega o il Longines d’oro.

[FONT=Arial, sans-serif]E questa, paradossalmente, sara’ la grande fortuna di Rlx, cioe’ arrivare ad identificarsi con l’orologio “diverso” , dalla forma personale ed inconfondibile ma assolutamente “altra”.[/FONT]

[FONT=Arial, sans-serif]Insomma l’orologio che le altre case a quei tempi non producono. Sono rari gli orologi sportivi non Rlx o non decisamente militari , nei primi 60 anni dis toria dell'orologio da polso .[/FONT]

[FONT=Arial, sans-serif]Persino l' altra parziale eccezione nel panorama, la maison piu' simil-Rolex che c' era ( Omega ) per secoli e' stata identificata nel marchio dell' orologio d'oro che si regala per la laurea o per il matrimonio piuttosto che non nella mamma del Moon. [/FONT]

E arriviamo cosi’ agli anni ‘80. Nel mondo occidentale i gusti e gli stili sono in grande evoluzione, a causa di una profonda trasformazione culturale che viene da lontano.

nel campo dell’effimero, se sino ad allora l’eleganza maschile era considerata inevitabilmente patrimonio dell’ abito inglese, sempre uguale a se stesso, rigido e formale, ora tale paradigma comincia a venir soppiantato dalla rivoluzione degli stilisti che ha il suo interprete migliore nell’abito Armani, meno formale, meno strutturato più’ morbido, più’ da vivere……….

Questa rivoluzione del gusto, assai complessa e variegata , colpisce anche l’orologio, che non solo diventa a pieno titolo accessorio di moda ( non a caso ampiamente sdoganato come tale da una storica sfilata di moda proprio di Armani) , ma supera la sua forma “eterna” e comincia a diventare qualcosa d’altro, perché’ la nuova sensibilita’ richiede di uscire dai vecchi schemi.

E chi meglio di Rlx puo’ interpretare questo ? La la musica e’ pronta, lo spartito ottimo, l’orchestra affiatata. Manca solo il grande pubblico, ma arrivera’ presto…………..

..........e infatti proprio alla fine degli anni ‘80 esplode il caso Daytona, un fenomeno sino ad allora impensabile, il boom mediatico di un orologio.

Ma il protagonista, non a caso , non e' un classico tradizionale orologio moneta d'oro, ma bensi' un modello in sintonia con le nuove sensibilita' .
Il caso Daytona ha rivoluzionato la percezione dell'orologio e la storia dell’orologeria. Da qui in avanti niente sara’ più’ uguale.

Ho solo graffiato alla superficie il complesso tema che ci hai proposto, ma spero di averti suggerito qualche spunto .…...

..e in questi meravigliosi anni '80 il Rolex, un tempo strumento professionale robusto e funzionale, comincia ad assumere la connotazione di status symbol:
per metà anni '90 ogni professionista "che si rispetti" ha al polso un datejust acciaio/oro su jubilee da 36mm, il dirigente ha il day-date e lo spaccone ha il Daytona d'oro, che viene venduto a sconti importanti in quanto nessuno lo vuole poiché considerato pacchiano.
Il submariner acciaio è roba da giovani, il gmt te lo vendono a listino a 3,5 milioni dandoti in omaggio anche un paio di inserti ghiera da cambiare a piacimento tra pepsi e coca.
Tutti gli altri modelli sportivi li trovi scontati.

Fast-forward al 2010 dove nascono i 6 cifre: a molti vecchi appassionati non piacciono e si rifugiano nel vintage, ma la cosiddetta "new money" è attratta dalle forme più grandi, decise e vistose, tant'è che bastano 6-7 anni per far lievitare esponenzialmente i prezzi dell'usato a listino e, di conseguenza, anche del vintage.
Ferraglia anni 70 che fino a 10 anni fa non ti compravano a 900€, ora viene scambiata a 3k, le liste di attesa diventano inverosimili e i non appassionati vedono possibilità di speculazione, gonfiando ancora di più la bolla.


Come ben dice Membrelli, la fama è stata costruita e consolidata dalla seconda metà del 900 agli anni 70-80; da lì in poi, hanno solo vissuto di rendita, non uscendo più con nuovi modelli ma solo con rivisitazioni minime, cambi di materiale o di combinazioni di bracciali.
 

P1EMO

Known Member
26/7/19
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Italy
Ho solo graffiato alla superficie il complesso tema che ci hai proposto, ma spero di averti suggerito qualche spunto .….

Un piacere leggerti.
Sicuramente andrò ad approfondire l'argomento, ma sicuramente la tua spiegazione è decisamente chiara per capire come il fenomeno sia avvenuto.. e mi sembra strano che nel forum nessuno l'abbia mai chiesto. :D

Grazie ancora, soprattutto per la voglia ed il piacere di dedicare il tempo alla risposta
 

ginopino

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7/11/16
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Una bella domanda davvero. Molto bella. Provo ad azzardare una risposta, come sempre assai verbosa, temo…..ma te la sei voluta tu. :D

Partiamo da lontano. L’orologio da polso nasce come orologio da donna. Gia’ Breguet nel 1812 aveva creato un bracciale orologio per Carolina Bonaparte, mentre il primo vero e proprio orologio da polso , un Patek datato 1868, era un modello da donna creato per la contessa Koscowicz.

E’ solo dalla fine della prima guerra mondiale che l’orologio da polso si afferma anche per l’uomo. E poiche’ esso e’ figlio del tasca, ne eredita i criteri di eccellenza, l’oro, la raffinatezza, la la sottigliezza…....

Ma paradossalmente la diffusione del polso uomo riceve la spinta decisiva da esigenze completamente diverse.

Nella prima guerra mondiale la tecnologia consente per la prima volta di disporre di artiglierie in grado di sparare oltre il campo visivo. Per questo motivo si rende necessario disporre di uno strumento per misurare il tempo, uno strumento da indossare agilmente (......non in tasca, perché’ si romperebbe subito) , che sia sempre sottocchio, di facile ed immediata lettura ed utilizzo, per consentire l'indispensabile coordinamento dei tempi tra gli ufficiali al fronte che danno il via all'attacco e gli artiglieri distanti chilometri che mica li vedono e sparano in base a calcoli matematici.

Senza tale coordinamento di tempi sarebbe inevitabile prendere a cannonate i propri soldati che stanno raggiungendo le trincee nemiche.

Quindi l’orologio da polso per uomo ha nel suo DNA una grossa contraddizione di base, e’ il figlio del lussuoso orologio gioiello ottocentesco, ma anche dell'esigenza bellica di uno strumento tecnico e funzionale, in grado di reggere usi professionali in condizioni disagevoli.

Fino ai primi anni ‘80 il primo mondo e’ prevalente sul secondo, ed in cima alla piramide dell’orologeria svizzera ci sono tre marchi, Patek, VC e PP che sono il top della classicita’.

E che non fanno, se non di sfuggita, orologi non tradizionali: e' ilc aso di AP , che realizza per disperazione il Royal Oak, commercializzato nel 1972 ma con una produzione annua prevista di solo mille pezzi per tutto il mondo.

Intorno alla piramide del classico ci sono pero’ due lune anomale, che viaggiano per conto loro, Cartier, per motivi che per adesso lasciamo in sospeso……….. e Rolex.

Rolex a partire dalla seconda meta’ degli anni ‘20 va a poco a poco acquisendo una forte identita' ed un ottimo prestigio perché’ riesce a risolvere i due problemi principali dell’orologio da polso, cioe’ la cassa stagna e la ricarica automatica. E non su piccole serie di nicchia ma su produzioni di grandi numeri.

Ma non solo: Rlx e’ infatti la pioniera nella pubblicizzazione dell’orologio, a cui applica criteri di marketing assai moderni per l’epoca, vedi le le vetrinette esposte dai concessionari , piene d’acqua con l’orologio immerso dentro che continua a funzionare...

[FONT=Arial, sans-serif]Addirittura, nella storia della pubblicita’ Rolex si e’ guadagnata di diritto un suo posto perché’ ha inventato il testimonial, quando, nel 1927, ha fatto attraversare la Manica da una nuotatrice con un Rlx al polso e poi ha fatto pubblicare sulla prima pagina del [/FONT]Daily Mail [FONT=Arial, sans-serif]un’inserzione a tutta pagina centrata sull’impresa della nuotatrice stessa, per veicolare in modo originale e creativo la notizia dell’ impermeabilità, per l’epoca strabiliante, del suo modello ostrica ( Oyster) [/FONT]

Insomma e’ Rlx che ha inventato l’orologio evento.

Pero’ lo stile Rlx, la cassa ostrica massiccia, la robustezza , il bracciale macho, la presenza di caratteristiche soprattutto finalizzate all’uso ( il Submariner ai tempi era per davvero l’orologio dei subacquei, il GMT era usato per davvero come strumento integrativo dai piloti PanAm ecc...…...) identifica bene il marchio ma lo relega ad un ruolo di tutto rispetto, si, ma assai particolare.

Insomma e’ l’ orologio per chi ama immaginarsi protagonista di uno stile di vita che oggi definiremmo no limit , ma non per l' avvocato, l'impiegato di banca, il medico o per il professore di lettere, che continuano a portare l’ Omega o il Longines d’oro.

[FONT=Arial, sans-serif]E questa, paradossalmente, sara’ la grande fortuna di Rlx, cioe’ arrivare ad identificarsi con l’orologio “diverso” , dalla forma personale ed inconfondibile ma assolutamente “altra”.[/FONT]

[FONT=Arial, sans-serif]Insomma l’orologio che le altre case a quei tempi non producono. Sono rari gli orologi sportivi non Rlx o non decisamente militari , nei primi 60 anni dis toria dell'orologio da polso .[/FONT]

[FONT=Arial, sans-serif]Persino l' altra parziale eccezione nel panorama, la maison piu' simil-Rolex che c' era ( Omega ) per secoli e' stata identificata nel marchio dell' orologio d'oro che si regala per la laurea o per il matrimonio piuttosto che non nella mamma del Moon. [/FONT]

E arriviamo cosi’ agli anni ‘80. Nel mondo occidentale i gusti e gli stili sono in grande evoluzione, a causa di una profonda trasformazione culturale che viene da lontano.

nel campo dell’effimero, se sino ad allora l’eleganza maschile era considerata inevitabilmente patrimonio dell’ abito inglese, sempre uguale a se stesso, rigido e formale, ora tale paradigma comincia a venir soppiantato dalla rivoluzione degli stilisti che ha il suo interprete migliore nell’abito Armani, meno formale, meno strutturato più’ morbido, più’ da vivere……….

Questa rivoluzione del gusto, assai complessa e variegata , colpisce anche l’orologio, che non solo diventa a pieno titolo accessorio di moda ( non a caso ampiamente sdoganato come tale da una storica sfilata di moda proprio di Armani) , ma supera la sua forma “eterna” e comincia a diventare qualcosa d’altro, perché’ la nuova sensibilita’ richiede di uscire dai vecchi schemi.

E chi meglio di Rlx puo’ interpretare questo ? La la musica e’ pronta, lo spartito ottimo, l’orchestra affiatata. Manca solo il grande pubblico, ma arrivera’ presto…………..

..........e infatti proprio alla fine degli anni ‘80 esplode il caso Daytona, un fenomeno sino ad allora impensabile, il boom mediatico di un orologio.

Ma il protagonista, non a caso , non e' un classico tradizionale orologio moneta d'oro, ma bensi' un modello in sintonia con le nuove sensibilita' .
Il caso Daytona ha rivoluzionato la percezione dell'orologio e la storia dell’orologeria. Da qui in avanti niente sara’ più’ uguale.

Ho solo graffiato alla superficie il complesso tema che ci hai proposto, ma spero di averti suggerito qualche spunto .…...

ti leggerei per ore ...
 

Shadow_

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11/6/09
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Ciao ragazzi,

vi sottopongo un dubbio che da un po' mi stuzzica.
Pre-covid, per lavoro, frequentavo regolarmente caffetterie/bar e ristoranti di diverse città e non credo passassero due giorni senza che vedessi un Submariner/GMT/Daytona al polso di qualcuno; e parlo anche degli ultimi modelli praticamente inottenibili.

Ora, secondo voi in che percentuale in giro ci sono rep rispetto ai gen, in Italia?
E di quelle rep, quante sono di un utente di questo o altri forum, acquistate da un td e non del pattume preso da dhgate o rolexreplica?

Ciao mi inserisco in questa discussione portando la mia esperienza, lavoro in un ambiente dove ho conosciuto soggetti con c\c a 8 cifre etch che possono tranquillamente permettersi qualsiasi gen, nonostante questo vestono repliche e repliche che riesci a distinguerle al polso a vista...
Io stesso ho acquistato diversi Rolex (sia da rivenditori che da AD) e AP, ma dal 2017 in poi, piuttosto che pagare i prezzi di rivendita di alcune referenze, mi sono comprato\costruito dei franken tra cui l'ultimo in cui ci sono dentro per praticamente il suo prezzo di retail.
Sono assolutamente sicuro che il 90% dello stock delle referenze piu ricercate, sia in mano a rivenditori che li scambiano tra di loro controllando domanda\offerta e facendo ovviamente lievitare il prezzo di scambio, non nascondo un' argomento di discussione che sia venuto fuori spesso sia "chi non ha un cazzo da fare si mette a comprare\vendere orologi".
E la cosa che veramente piu fa arrabbiare è la spocchia, se a questi venditori provi a tirargli giu 1000€ da 20000€ ti rispondono pure male.
Mi dispiace per loro, ma spero che la loro categoria venga spazzata via al piu presto al pari del piu comune dei bagarini, e fintanto che referenze come il BLRO si scambieranno al 200% del prezzo retail comprerò solo rep e franken.
(P.S.: quando il nuovo pepsi venne annunciato, contattai subito l' AD e mi mise in lista con tanto di email di conferma, bene a quel punto procedetti a vendere il mio vecchio GMT non ceramica tralaltro uno degli ultimi quadrante stick con movimento 3186, bene ad oggi 3 anni dopo non ho ricevuto ancora nè il pepsi nuovo nè l' AD mi sta piu rispondendo alle email e le volte che sono passato di persona hanno sempre preso le solite scuse..)
 
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ginopino

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7/11/16
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(P.S.: quando il nuovo pepsi venne annunciato, contattai subito l' AD e mi mise in lista con tanto di email di conferma, bene a quel punto procedetti a vendere il mio vecchio GMT non ceramica tralaltro uno degli ultimi quadrante stick con movimento 3186, bene ad oggi 3 anni dopo non ho ricevuto ancora nè il pepsi nuovo nè l' AD mi sta piu rispondendo alle email e le volte che sono passato di persona hanno sempre preso le solite scuse..)

io lo avrei segnalato alla Rolex... ma andiamo OT :)
 

Toscana

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Una bella domanda davvero. Molto bella. Provo ad azzardare una risposta, come sempre assai verbosa, temo…..ma te la sei voluta tu. :D

Partiamo da lontano. L’orologio da polso nasce come orologio da donna. Gia’ Breguet nel 1812 aveva creato un bracciale orologio per Carolina Bonaparte, mentre il primo vero e proprio orologio da polso , un Patek datato 1868, era un modello da donna creato per la contessa Koscowicz.

E’ solo dalla fine della prima guerra mondiale che l’orologio da polso si afferma anche per l’uomo. E poiche’ esso e’ figlio del tasca, ne eredita i criteri di eccellenza, l’oro, la raffinatezza, la la sottigliezza…....

Ma paradossalmente la diffusione del polso uomo riceve la spinta decisiva da esigenze completamente diverse.

Nella prima guerra mondiale la tecnologia consente per la prima volta di disporre di artiglierie in grado di sparare oltre il campo visivo. Per questo motivo si rende necessario disporre di uno strumento per misurare il tempo, uno strumento da indossare agilmente (......non in tasca, perché’ si romperebbe subito) , che sia sempre sottocchio, di facile ed immediata lettura ed utilizzo, per consentire l'indispensabile coordinamento dei tempi tra gli ufficiali al fronte che danno il via all'attacco e gli artiglieri distanti chilometri che mica li vedono e sparano in base a calcoli matematici.

Senza tale coordinamento di tempi sarebbe inevitabile prendere a cannonate i propri soldati che stanno raggiungendo le trincee nemiche.

Quindi l’orologio da polso per uomo ha nel suo DNA una grossa contraddizione di base, e’ il figlio del lussuoso orologio gioiello ottocentesco, ma anche dell'esigenza bellica di uno strumento tecnico e funzionale, in grado di reggere usi professionali in condizioni disagevoli.

Fino ai primi anni ‘80 il primo mondo e’ prevalente sul secondo, ed in cima alla piramide dell’orologeria svizzera ci sono tre marchi, Patek, VC e PP che sono il top della classicita’.

E che non fanno, se non di sfuggita, orologi non tradizionali: e' ilc aso di AP , che realizza per disperazione il Royal Oak, commercializzato nel 1972 ma con una produzione annua prevista di solo mille pezzi per tutto il mondo.

Intorno alla piramide del classico ci sono pero’ due lune anomale, che viaggiano per conto loro, Cartier, per motivi che per adesso lasciamo in sospeso……….. e Rolex.

Rolex a partire dalla seconda meta’ degli anni ‘20 va a poco a poco acquisendo una forte identita' ed un ottimo prestigio perché’ riesce a risolvere i due problemi principali dell’orologio da polso, cioe’ la cassa stagna e la ricarica automatica. E non su piccole serie di nicchia ma su produzioni di grandi numeri.

Ma non solo: Rlx e’ infatti la pioniera nella pubblicizzazione dell’orologio, a cui applica criteri di marketing assai moderni per l’epoca, vedi le le vetrinette esposte dai concessionari , piene d’acqua con l’orologio immerso dentro che continua a funzionare...

[FONT=Arial, sans-serif]Addirittura, nella storia della pubblicita’ Rolex si e’ guadagnata di diritto un suo posto perché’ ha inventato il testimonial, quando, nel 1927, ha fatto attraversare la Manica da una nuotatrice con un Rlx al polso e poi ha fatto pubblicare sulla prima pagina del [/FONT]Daily Mail [FONT=Arial, sans-serif]un’inserzione a tutta pagina centrata sull’impresa della nuotatrice stessa, per veicolare in modo originale e creativo la notizia dell’ impermeabilità, per l’epoca strabiliante, del suo modello ostrica ( Oyster) [/FONT]

Insomma e’ Rlx che ha inventato l’orologio evento.

Pero’ lo stile Rlx, la cassa ostrica massiccia, la robustezza , il bracciale macho, la presenza di caratteristiche soprattutto finalizzate all’uso ( il Submariner ai tempi era per davvero l’orologio dei subacquei, il GMT era usato per davvero come strumento integrativo dai piloti PanAm ecc...…...) identifica bene il marchio ma lo relega ad un ruolo di tutto rispetto, si, ma assai particolare.

Insomma e’ l’ orologio per chi ama immaginarsi protagonista di uno stile di vita che oggi definiremmo no limit , ma non per l' avvocato, l'impiegato di banca, il medico o per il professore di lettere, che continuano a portare l’ Omega o il Longines d’oro.

[FONT=Arial, sans-serif]E questa, paradossalmente, sara’ la grande fortuna di Rlx, cioe’ arrivare ad identificarsi con l’orologio “diverso” , dalla forma personale ed inconfondibile ma assolutamente “altra”.[/FONT]

[FONT=Arial, sans-serif]Insomma l’orologio che le altre case a quei tempi non producono. Sono rari gli orologi sportivi non Rlx o non decisamente militari , nei primi 60 anni dis toria dell'orologio da polso .[/FONT]

[FONT=Arial, sans-serif]Persino l' altra parziale eccezione nel panorama, la maison piu' simil-Rolex che c' era ( Omega ) per secoli e' stata identificata nel marchio dell' orologio d'oro che si regala per la laurea o per il matrimonio piuttosto che non nella mamma del Moon. [/FONT]

E arriviamo cosi’ agli anni ‘80. Nel mondo occidentale i gusti e gli stili sono in grande evoluzione, a causa di una profonda trasformazione culturale che viene da lontano.

nel campo dell’effimero, se sino ad allora l’eleganza maschile era considerata inevitabilmente patrimonio dell’ abito inglese, sempre uguale a se stesso, rigido e formale, ora tale paradigma comincia a venir soppiantato dalla rivoluzione degli stilisti che ha il suo interprete migliore nell’abito Armani, meno formale, meno strutturato più’ morbido, più’ da vivere……….

Questa rivoluzione del gusto, assai complessa e variegata , colpisce anche l’orologio, che non solo diventa a pieno titolo accessorio di moda ( non a caso ampiamente sdoganato come tale da una storica sfilata di moda proprio di Armani) , ma supera la sua forma “eterna” e comincia a diventare qualcosa d’altro, perché’ la nuova sensibilita’ richiede di uscire dai vecchi schemi.

E chi meglio di Rlx puo’ interpretare questo ? La la musica e’ pronta, lo spartito ottimo, l’orchestra affiatata. Manca solo il grande pubblico, ma arrivera’ presto…………..

..........e infatti proprio alla fine degli anni ‘80 esplode il caso Daytona, un fenomeno sino ad allora impensabile, il boom mediatico di un orologio.

Ma il protagonista, non a caso , non e' un classico tradizionale orologio moneta d'oro, ma bensi' un modello in sintonia con le nuove sensibilita' .
Il caso Daytona ha rivoluzionato la percezione dell'orologio e la storia dell’orologeria. Da qui in avanti niente sara’ più’ uguale.

Ho solo graffiato alla superficie il complesso tema che ci hai proposto, ma spero di averti suggerito qualche spunto .…...
Ottima analisi,
Per fortuna vale per lo più per gli italioti e all estero c'è una visione un po più ampia diciamo sugli orologi di lusso.
Ciao

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Alessandro1892

Horology Curious
30/5/19
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Però sai che con il tempo e la mia (seppur limitatissima) esperienza, sto iniziando a maturare il pensiero che:

Il poco abbiente che vuole ardentemente la replica spende 50€ dal marocchino (il più evoluto su DHgate)
Il poco abbiente che vuole la replica non la compra p comunque (perchè comunque gli sembra di buttare i soldi) e compra un fossil o un DW "originale".

Il medio abbiente che vuole ardentemente la replica spende 50€ dal marocchino (il più evoluto su DHgate)
Il medio abbiente che vuole la replica probabilmente ma spende 50€ dal marocchino (il più evoluto su DHgate) e magari abbina un fossil o un DW "originale".

Il molto abbiente che vuole la replica, compra dal marocchino, vede che è una crosta e la butta via. Va un internet, scopre il forum e pian piano si fa prendere dal mondo dei TD.



Cosa voglio dire: che ho osservato, che chi non ha parecchi soldi, difficilmente spende 4-500€ per una replica.
Per il ceto medio, e a maggior ragione per il ceto basso, anche questa cifra sembra "esagerata" per qualcosa che comunque sanno che non ha un valore secondario, che potrebbe rompersi (e non avere un settore per la riparazione) e che potrebbe essere stoppato in dogana etc.

Trovo più interesse per le repliche di alto livello tra chi ha un redditto con cui ha o potrebbe avere un Gen (magari di livello medio, come Submariner o Daytona o GMT con molto sforzo), per cui 4-600€ per un bell'oggetto sono tanti, ma non assurdi una volta all'anno.

Il discorso del "lo portano anche le star" secondo me lo fanno quelli che comprano su DHgate.

Non sottovalutate alcuni fattori che secondo me stanno facendo innamorare di questo mondo i possessori di gen:
1) evitare la rottura di palle di dover portare dentro e fuori dalla cassetta di sicurezza il Gen.
2) evitare la rottura di palle che se urti il carello della spesa con il Gen, ci fai quasi sicuro un graffio che di fatto sono 50€ nel tombino al colpo
3) poter variare molto orologio
4) poter raggiungere pezzi davvero difficili (un Daytona non ceramico ci si arriva con stipendio normale e 5 anni di sudore, idem un Submariner... basta non cambiare la macchina per qualche anno... per arrivare a un Royal Oak o a un Nautilus spesso vuol dire rinunciare a metà di un appartamento.....) e averne le estetiche e il "quasi feeling" al polso.
5) il divertimento che, una volta iniziato a bazzicare in questo mondo, da il seguire le novità, i difetti, i mod, i franken.

Per questi 5 argomenti, io ho la sensazione il discorso "ci sono davvero tanti possessori di gen nel mondo delle repliche" non sia una balla archittetata a tavolino.

Io ho un Daytona e un Sub, li portavo tutti i giorni e ho massacrato clasp e ghiera (pur facendo lavoro di ufficio).
Stavo meditando l'acquisto di un Audemars (prima salisse di un altro 30% in 2-3 anni) ma andare ancora più spesso in banca (specie ora che con il Covid danno appuntamento ogni cento anni per accesso a cassetta) ma mi è passata davvero la voglia. Inoltre i rischi di graffiarlo (inacettabile su un orologio che ha il suo punto di forza nelle geometrie e nell'alternanza di satirnature e parti lucide) mi farebbe "non godere" il pezzo temo.
Quindi mi sono preso un XF V2 (con un anno buono di studio) e ci ho fatto fare quasi 400€ di modifiche da Legend (quindi totale oltre 800€).
Sono contentissimo.
Lo uso, sto attento (perche non voglio rovinarlo), ci tengo, lo sento mio (perche ci ho messo 4 mesi a riceverlo) ho penato per averlo (me lo avevano bloccato le dogane), mi piace tantissimo, lo mostro a tutti (specificando che è "falso", e se mai me lo ruberanno, il danno sarà accettabile.

So di non essere il solo.
Che modifiche hai fatto fare?

Inviato dal mio ELE-L29 utilizzando Tapatalk
 

Burbizia

Active Member
29/8/20
300
149
43
Che modifiche hai fatto fare?

Inviato dal mio ELE-L29 utilizzando Tapatalk

Ho fatto:
Rilumare per avere lancette e indici entrambi bianchi (e non bianchi VS verdino).
Snellire la base della lancetta delle ore (che è un po' larghina).
Silenziare il bilanciere
Rilucidare il tutto (soprattutto per avere un bracciale che al tatto sia molto liscio, purtroppo le repliche sono estremmamente spigolose, quasi graffiano)

pagato parecchio e Legend è abbastanza supponente e sgarbato, ma il risultato è eccellente
 

ginopino

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7/11/16
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410
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Però sai che con il tempo e la mia (seppur limitatissima) esperienza, sto iniziando a maturare il pensiero che:

Il poco abbiente che vuole ardentemente la replica spende 50€ dal marocchino (il più evoluto su DHgate)
Il poco abbiente che vuole la replica non la compra p comunque (perchè comunque gli sembra di buttare i soldi) e compra un fossil o un DW "originale".

Il medio abbiente che vuole ardentemente la replica spende 50€ dal marocchino (il più evoluto su DHgate)
Il medio abbiente che vuole la replica probabilmente ma spende 50€ dal marocchino (il più evoluto su DHgate) e magari abbina un fossil o un DW "originale".

Il molto abbiente che vuole la replica, compra dal marocchino, vede che è una crosta e la butta via. Va un internet, scopre il forum e pian piano si fa prendere dal mondo dei TD.



Cosa voglio dire: che ho osservato, che chi non ha parecchi soldi, difficilmente spende 4-500€ per una replica.
Per il ceto medio, e a maggior ragione per il ceto basso, anche questa cifra sembra "esagerata" per qualcosa che comunque sanno che non ha un valore secondario, che potrebbe rompersi (e non avere un settore per la riparazione) e che potrebbe essere stoppato in dogana etc.

Trovo più interesse per le repliche di alto livello tra chi ha un redditto con cui ha o potrebbe avere un Gen (magari di livello medio, come Submariner o Daytona o GMT con molto sforzo), per cui 4-600€ per un bell'oggetto sono tanti, ma non assurdi una volta all'anno.

Il discorso del "lo portano anche le star" secondo me lo fanno quelli che comprano su DHgate.

Non sottovalutate alcuni fattori che secondo me stanno facendo innamorare di questo mondo i possessori di gen:
1) evitare la rottura di palle di dover portare dentro e fuori dalla cassetta di sicurezza il Gen.
2) evitare la rottura di palle che se urti il carello della spesa con il Gen, ci fai quasi sicuro un graffio che di fatto sono 50€ nel tombino al colpo
3) poter variare molto orologio
4) poter raggiungere pezzi davvero difficili (un Daytona non ceramico ci si arriva con stipendio normale e 5 anni di sudore, idem un Submariner... basta non cambiare la macchina per qualche anno... per arrivare a un Royal Oak o a un Nautilus spesso vuol dire rinunciare a metà di un appartamento.....) e averne le estetiche e il "quasi feeling" al polso.
5) il divertimento che, una volta iniziato a bazzicare in questo mondo, da il seguire le novità, i difetti, i mod, i franken.

Per questi 5 argomenti, io ho la sensazione il discorso "ci sono davvero tanti possessori di gen nel mondo delle repliche" non sia una balla archittetata a tavolino.

Io ho un Daytona e un Sub, li portavo tutti i giorni e ho massacrato clasp e ghiera (pur facendo lavoro di ufficio).
Stavo meditando l'acquisto di un Audemars (prima salisse di un altro 30% in 2-3 anni) ma andare ancora più spesso in banca (specie ora che con il Covid danno appuntamento ogni cento anni per accesso a cassetta) ma mi è passata davvero la voglia. Inoltre i rischi di graffiarlo (inacettabile su un orologio che ha il suo punto di forza nelle geometrie e nell'alternanza di satirnature e parti lucide) mi farebbe "non godere" il pezzo temo.
Quindi mi sono preso un XF V2 (con un anno buono di studio) e ci ho fatto fare quasi 400€ di modifiche da Legend (quindi totale oltre 800€).
Sono contentissimo.
Lo uso, sto attento (perche non voglio rovinarlo), ci tengo, lo sento mio (perche ci ho messo 4 mesi a riceverlo) ho penato per averlo (me lo avevano bloccato le dogane), mi piace tantissimo, lo mostro a tutti (specificando che è "falso", e se mai me lo ruberanno, il danno sarà accettabile.

So di non essere il solo.

approvo al 100%
 

Bungabunga

You're Saying I Can Sell?
10/9/20
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Italy
Ho fatto:
Rilumare per avere lancette e indici entrambi bianchi (e non bianchi VS verdino).
Snellire la base della lancetta delle ore (che è un po' larghina).
Silenziare il bilanciere
Rilucidare il tutto (soprattutto per avere un bracciale che al tatto sia molto liscio, purtroppo le repliche sono estremmamente spigolose, quasi graffiano)

pagato parecchio e Legend è abbastanza supponente e sgarbato, ma il risultato è eccellente

Io anche volevo fare le tue stesse modifiche da Legend, ma purtroppo mi sono fermato per la paura delle dogane, scusate OT
 

AVIanus

You're Saying I Can Sell?
27/5/15
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17
8
A proposito di daytona e in generale rolex gen a prezzi "gonfiati" resellati OCCHIO, perchè secondome non tutti avete capito cos'avete davanti.
Adesso vi dico la mia bomba qua: per me in 2-3 anni il daytona nuovo panda a 50k ci arriva, e vedrete anche anche rolex lo metterà di listino intorno ai 20 nel giro di qualche anno.
Capisco che uno non voglia comprare a prezzi di resell, ma assolutamente uno non andrà a perderci nel lungo termine.
 

Gheffo76

Renowned Member
22/3/21
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🇪🇺
A proposito di daytona e in generale rolex gen a prezzi "gonfiati" resellati OCCHIO, perchè secondome non tutti avete capito cos'avete davanti.
Adesso vi dico la mia bomba qua: per me in 2-3 anni il daytona nuovo panda a 50k ci arriva, e vedrete anche anche rolex lo metterà di listino intorno ai 20 nel giro di qualche anno.
Capisco che uno non voglia comprare a prezzi di resell, ma assolutamente uno non andrà a perderci nel lungo termine.

Infatti!! Sopratutto se a breve come dicono esce il nuovo e cambia il calibro... schizza alle stelle tipo bitcoin????
 

AVIanus

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27/5/15
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ahaha no dai quello no, è appena uscito sto daytona.
 

AVIanus

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27/5/15
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Appunto non lasciano un daytona fuori 5 anni e basta